Riconoscere i marsupi ergonomici spesso è davvero un’ardua impresa! La maggior parte della confusione, infatti, nasce proprio al momento dell’acquisto.
Quello che succede tipicamente è che nel nostro negozio di fiducia, aquistiamo un marsupio di marca (e anche costoso!) con scritto sulla scatola ergonomico. Eppure, magari assistendo ad un incontro informativo sul babywearing,o in consulenza, scopriamo che quel marsupio di ergonomico ha ben poco… allora come fare?
Riconoscere un marsupio ergonomico: cosa non fare
Intanto partiamo col dire che prezzo, marca e soprattutto, raccomandazioni scritte a carattere cubitali sulla scatola (ergonomico, dalla nascita…etc..etc..) non sono un fattore d’aiuto. Per riconoscere un marsupio ergonomico bisogna guardare a determinate caratteristiche.
Riconoscere i marsupi ergonomici: le caratteristiche da valutare
Il marsupio ergonomico per essere chiamato tale deve riconoscere il benessere della mamma e del bambino. Per questo motivo deve garantire regolabilità e comfort ad entrambi; per farlo deve avere:
- un fascione ventrale largo
- un pannello grande
- spallacci larghi e ben imbottiti
- diverse tipologie di regolazione
Vediamo nel dettaglio queste caratteristiche.
Carateristiche da valutare: il fascione ventrale
Il fascione ventrale è la parte del marsupio che abbraccia il vostro ventre: il cinturone, per intenderci, dove troveremo la fibbia. Questo fascione può essere più o meno rigido, ma di sicuro nei marsupi ergonomici è molto imbottito e largo dagli 8 ai 12 cm cm.
Carateristiche da valutare: il pannello
Il pannello è la parte di tessuto “quadrata” che si attacca al fascione ventrale e termina, nella parte superiori con gli attacchi per gli spallacci. Deve essere larga e morbida per assecondare la corretta curvatura della schiena, pannelli rigidi sono da ritenersi assolutamente non ergonomici. Nei marsupi regolabili questo pannello può essere ridotto o allargato a seconda dell’età del bambino. Questa operazione viene effettuata con fibbie che intervengono nella lunghezza del pannello per gestire l’altezza del bambino e con coulisse (non sempre presenti) per regolare l’ampiezza della seduta (ossia la larghezza del pannello).
Carateristiche da valutare: gli spallacci
Gli spallacci sono uno dei capisaldi del buon marsupio ergonomico, perché si entra in quello che troppo spesso dai marsupi in generale viene trascurato: il comfort del portatore. Infatti, affinché il percorso del babywearing sia longevo è determinante che tanto il portato quanto il portatore siano comodi; se questo non succede, verosimilmente il percorso s’interromperà prima del desiderato.
La classica lamentela che sento fare “il marsupio mi spacca la schiena” oppure “è troppo pesante per stare nel marsupio” sono entrambe sintomatiche spesso di supporti che non hanno preso abbastanza in considerazione la salute del portatore, trascurandone la comodità. Uno spallaccio ben imbottito, eviterà di “tagliare” le spalle di chi porta e aiuterà a scaricare meglio il peso del bimbo.
Carateristiche da valutare: le diversetipologie di regolazione
Le divere tipologie di regolazione sono quelle che consentiranno di “aggiustare il tiro” rendendo il marsupio adatto al binomio mamma-bambino. Solo così potremmo dunque essere sicuri di avere tra le mani un supporto ergonomico degno di questo nome.
Come riconoscere i marsupi ergonomici: ma i marsupi non bastano…
Ultima considerazione da fare: ovviamente supporto ergonomico non significa portare ergonomicamente. Cioè, in termini matematici potremmo dire che avere un marsupio ergonomico è condizione necessaria ma non sufficiente per portare “bene”. In altre parole, è importante mettere bene il marsupio, perché pur acquistando il miglior marsupio del mondo si potrebbero comunque verificare delle “scomodità” se non indossato correttamente. Affidarsi ad un professionista è la via più breve ed efficace per fugare ogni dubbio, e se siete toscani della zona di Lucca, sapete chi chiamare!